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3 Settembre 2018 admin

AI e Content intelligence per vincere le nuove sfide del marketing digitale

AI e Content intelligence per vincere le nuove sfide del marketing digitale: il ruolo del Content Editor

Come agire nel nuovo scenario del marketing digitale passato dalle 4 P (Product, Price, Place, Promotion) alle 4 C (Content, Conversation, Community, Connection)

Questione di consonanti: ai tradizionali pilastri del marketing, le famose 4 P (Product, Price, Place, Promotion) si sono aggiunte 4 C (Content, Conversation, Community, Connection) in uno scenario all’insegna della convergenza tra smartphone e social network. Che ruolo gioca l’intelligenza artificiale in una strategia di contenuti a fronte di un’evoluzione profonda del marketing digitale?

 

 

Lo scenario: mobile innanzitutto

L’integrazione tra smartphone, social network e intelligenza artificiale (AI) sta ridefinendo il marketing digitale, ma solo guardando i numeri ne comprendiamo pienamente l’impatto: circa la metà della popolazione mondiale utilizza lo smartphone per navigare online e 3 miliardi di persone fruiscono dei social media attraverso mobile. Su smartphone e tablet si concentra la navigazione online e la fruizione di social media di oltre 1,23 miliardi di utenti ogni giorno. Secondo una ricerca Deloitte i possessori di smartphone controllano in media i loro dispositivi 47 volte al giorno, e i consumatori più giovani (da 18 a 24 anni) fino a 86 volte al giorno. Questa iperconnessione implica la fruizione giornaliera di un’enormità di contenuti ed è un’opportunità da non lasciarsi scappare se si pensa che possono essere migliorati per meglio venire incontro alle preferenze degli utenti. Per questo diventa fondamentale lo studio dinamico dei dati e la loro corretta interpretazione.

 

 

Perché l’AI e la Content Intelligence?

Se ci sono contenuti distribuiti su piattaforme diverse ed è sempre più difficile utilizzarli interamente, o parzialmente, in modo appropriato, se volete consentirne l’accesso controllato a seconda delle competenze e ruoli aziendali, se dedicate troppo tempo ad aggiornarli e finite per non sapere quale sia l’ultima versione, e soprattutto non sapete esattamente se i contenuti faticosamente prodotti valgono l’investimento fatto,  la Content Intelligence, l’Intelligenza Artificiale applicata ai contenuti, può fornirvi delle risposte certe: essa, infatti, garantisce una segmentazione basata sugli interessi degli utenti e può dirvi quali proposte producono effettivamente i risultati migliori.

 

Grazie alle tecnologie machine learning è già possibile analizzare le preferenze di clienti e prospect come, ad esempio, scoprire la gestione del tempo online, quali prodotti vengono scelti, come sono utilizzati i social media e di conseguenza suggerire i messaggi da condividere. È possibile setacciare e classificare i contenuti più apprezzati, e anticipare le reazioni del pubblico per aiutare i content editor a produrre gli argomenti potenzialmente virali. Ma non solo: i dati interpretati dall’intelligenza artificiale a loro volta possono essere sfruttati per creare nuovi contenuti quali in webinar, tutorial, whitepaper, webinar, eBook, ecc…

 

 

La sfida dei content editor

Contenti pertinenti, apprezzati, di valore per incentivarne la lettura e condivisione. Questa è la sfida odierna dei content editor. Soprattutto per argomenti specifici, tecnici, verticali, non generici. Servono dati e analisi, possibilmente sintetizzati in report chiari. Per questo l’intelligenza artificiale diventa uno strumento imprescindibile per supportare l’ideazione e realizzazione di contenuti rilevanti, in target e quindi fruibili con curiosità. Quell’interesse che progressivamente farà percepire il brand spontaneamente come una risorsa utile da consultare, anche grazie alla personalizzazione sempre più avanzata: creare contenuti specifici per ogni cluster individuato, e magari anche per ogni singola persona.

Fonte: Startup Italia

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