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24 Novembre 2014 admin

Sòphia High Tech, cravatte come Startup a Napoli

Mettete insieme un gruppo di amici under 30, dottori di ricerca in ingegneria meccanica all’Università Federico II di Napoli; un’attività professionale molto innovativa, un leader determinato e condite tutto con una grande capacità comunicativa e l’entusiasmo di fare le cose in team: avrete la ricetta che sta alla base di Sòphia High Tech.
sophià StartupStartup all’avanguardia nata solo nel luglio 2013, che già occupa un posto importante nel panorama delle imprese innovative italiane ed europee. Il suo amministratore delegato, Antonio Caraviello, è di Torre Annunziata (Napoli) e ha solo 27 anni, ma oltre ai titoli accademici, ha già maturato un’esperienza di lavoro in Germania che è stata determinante per spingerlo a creare un’azienda sua, tutta italiana, ma con un respiro internazionale: «Non mi piaceva lavorare seguendo degli automatismi, volevo riaccendere la spinta motivazionale, ricominciare a usare il cervello» racconta.
Oggi la Sòphia High Tech, ammessa da Invitalia alle agevolazioni Smart&Start, è l’unica società in Italia (e forse la seconda in Europa) che svolge attività di produzione, progettazione e commercializzazione di attrezzature di laboratorio per lo svolgimento di test (di trazione o compressione) su materiali innovativi, utilizzati su auto o velivoli per renderli più leggeri e performanti.
Inoltre, il team qualificato delle “cravatte rosse” affianca a quest’attività quella di servizi di progettazione meccanica e sviluppo di prototipi virtuali per società dei settori aeronautico, aerospaziale, automobilistico, ferroviario e navale.
Un core business a due facce, che punta ai laboratori di ricerca e sperimentazione di aziende di grandi dimensioni come Fiat, Alenia, Fincantieri, Magnaghi, oggi già tra i primi clienti di questa piccola (ma grintosa) azienda campana. Forte anche della presenza nella compagine sociale di due professori universitari del dipartimento d’ingegneria chimica, dei materiali e della produzione industriale, la Sòphia ha chiesto il riconoscimento come spin off non partecipato all’Università Federico II.
Tra la progettazione di porte bunker per l’Istituto di ricerca nucleare in Romania, la progettazione di stampi per materie plastiche, la realizzazione di attrezzature per il centro ricerche Fiat, la scrittura di progetti di Ricerca POR, le docenze alla STOA in Tecnologia dei Materiali Compositi, l’attività sicuramente ferve. Ed è per questo che, a poco più di un anno dalla nascita della società, la nuova impresa è riuscita ad assumere già sette persone e ne ha un’altra in formazione. Il lavoro non può attendere.

Fonte “Corriere della Sera”

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