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15 Giugno 2014 admin

Startup, arrivano le agevolazioni fiscali: crediti di imposta, detrazioni Irpef per chi investe

Dall’Agenzia delle Entrate una serie di incentivi per le imprese innovative e gli incubatori certificati. Favorite le nuove assunzioni

incentivi startupL’innovazione nell’obiettivo del fisco, ma in senso positivo: dall’Agenzia delle Entrate arrivano  un mix di sconti, incentivi e semplificazioni per le startup innovative e gli incubatori certificati. Dall’esclusione dalla disciplina delle società di comodo all’esenzione dal versamento dell’imposta di bollo, dai crediti di imposta in favore delle nuove assunzioni alle detrazioni Irpef e deduzioni Ires in favore degli investitori, l’Agenzia delle Entrate, in una circolare, traccia una mappa completa delle agevolazioni fiscali dedicate alle nuove imprese proiettate nel futuro. Ecco una panoramica dei programmi.

Detrazioni per investimenti in startup. Si definisce la platea dei soggetti Irpef che possono beneficiare della detrazione d’imposta. Le Entrate precisano, infatti, che, oltre ai soci delle società in nome collettivo e in accomandita semplice, possono usufruire della detrazione del 19% degli investimenti nelle start-up innovative anche le società semplici, le società equiparate a quelle di persone e le imprese familiari. Agevolazioni ulteriori, con una detrazione che sale al 25%, sono previste per gli investimenti nelle start-up innovative a vocazione sociale e in quelle che sviluppano e commercializzano solo prodotti o servizi innovativi ad alto valore innovativo in ambito energetico. Il limite massimo di 500mila euro per periodo d’imposta su cui calcolare la detrazione Irpef riguarda la somma investita nel capitale sociale di una o più start-up innovative.

Deduzione Ires. I soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società (Ires) possono beneficiare della deduzione del 20% degli investimenti nelle start up innovative, per una somma non superiore a 1.800.000 euro per ogni periodo di imposta. La deduzione balza al 27% per gli investimenti nelle start-up innovative a vocazione sociale e in quelle che sviluppano e commercializzano solo prodotti o servizi innovativi ad alto valore innovativo in ambito energetico.

Credito di imposta. Le startup e gli incubatori certificati che assumono a tempo indeterminato personale altamente qualificato (in possesso di un dottorato di ricerca universitario o di una laurea magistrale tecnico-scientifica e impiegato in attività di ricerca e sviluppo) accedono “con modalità semplificate” e in regime “de minimis” al credito di imposta del 35% sui costi di assunzioni per un massimo di 200mila euro, a condizione che i nuovi posti di lavoro siano conservati per almeno tre anni (o due nel caso di piccole e medie imprese).

Imponibile. La parte di reddito da lavoro che le startup e gli incubatori certificati corrispondono agli amministratori, ai lavoratori dipendenti e ai collaboratori continuativi sotto forma di azioni, quote e strumenti finanziari partecipativi non contribuisce alla formazione dell’imponibile, sia dal punto di vista fiscale che da quello contributivo. La circolare precisa, però, che i collaboratori occasionali non possono fruire di questo tipo di agevolazione, perchè percettori di redditi diversi.

No test società di comodo. Alle startup innovative non si applica la disciplina prevista per le società di comodo (sia quelle non operative sia quelle in perdita sistematica). Per tutto il periodo in cui una società ha i requisiti per qualificarsi come start-up innovativa non è quindi tenuta a fare il test di operatività. Inoltre ai fini della applicazione della disciplina delle società in perdita sistematica, il “triennio di osservazione” decorre dal periodo di imposta successivo a quello in cui viene meno la qualifica di startup innovativa.

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