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14 Giugno 2014 admin

Le startup più promettenti, a partire da Uber

Uber valeva 12 miliardi di dollari pochi giorni fa, ora è schizzata a 18 miliardi dopo l’ultimo giro di finanziamenti. Fari accesi anche su Airbnb, Xiaomi, Dropbox, Pinterest

uberL’irresistibile ascesa di Uber è sotto i nostri occhi: l’app per noleggiare auto con autista valeva 12 miliardi di dollari pochi giorni fa, ora è schizzata a 18 miliardi dall’ultimo giro di finanziamenti del servizio di automobili on-demand. Ma Uber non è l’unica startup a catalizzare attenzione: sono tenute d’occhio anche Airbnb, Xiaomi, Dropbox, Pinterest.
Partiamo il fenomeno Uber, presente in 115 città, la cui valutazione era già nelle scorse settimane destinata a triplicare. L’app di Uber (per iPhone, Windows Phone e Android) consente ai clienti di richiedere una corsa su auto private: si tratta di un servizio di noleggio con conducente.Una volta scaricata l’app, si apre una mappa che localizza sia l’utente sia l’auto (una berlina nera) più vicina, una schermata comunica il tempo di attesa previsto. Si prenota con un paio di click, si paga e si può lasciare un commento. A Milano è stata lanciata UberPop, dove si noleggia un’utilitaria invece della berlina nera: il servizio è low-cost e fa concorrenza a quello dei taxi (Uber costa invece circa il 20% più del Taxi). Chi guida non è un taxista ma una persona che abbia la patente da almeno tre anni, la fedina penale pulita e un’auto con non più di otto anni: Uber trattiene un quinto dell’incasso. Fondata nel 2010 a San Francisco, il servizio è sotto pressioni in varie città del mondo, dove si è assistito a rivolte dei taxisti. Il Ceo Travis Kalanick ha definito Uber una delle startup a più rapida crescita di sempre. Anche Blackrock ha finanziato Uber con 175 milioni di dollari.
Al secondo posto si piazza Airbnb, un servizio attivo in 200 Paesi che mette in contatto chi affitta case e chi cerca appartamenti a breve termine: fondato a San Francisco da Brian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Blecharczykun, Airbnb è già stato valutato 10 miliardi di dollari.
Al terzo posto troviamo la cinese Xiaomi, anciata nel 2010 dal cinese Lei Jun come azienda di telefonia mobile e smartphone low-cost. Il vendor Android di Xiaomi Mi3 e MiPad (molto simile all’iPad Mini), è valutato anch’esso 10 miliardi di dollari.
In quarta posizione si piazza Dropbox, la startup del cloud computing: è vero che Apple ha rilanciato iCloud Drive per far fuori Dropbox, mentre Canon ha introdotto Irista, alternativa con 10Gb di spazio gratuito per savare le fotografie. Ma Dropbox ha acquisito Bubbli, app per iPhone per realizzare foto sferiche 3D, dopo essersi aggiudicata Loom, per organizzare le foto in maniera intelligente. Anche Dropbox è valutata circa 10 miliardi di dollari.
A chiudere la cinquina, troviamo Pinterest: il social network per condividere fotografie, video o immagini, vale 5 miliardi di dollari circa. Soltanto sette mesi fa valeva 3.8 miliardi di dollari, nel febbraio 2013 2.5 miliardi di dollari. È successo nell’ultimo giro d raccolta fondi, dove ha rastrellato 200 milioni di dollari. La startup, che permette agli utenti di creare annunci online basati su vari temi, – spaziando dai viaggi, alle decorazioni, dalla moda allo sport -, ha dichiarato che svilupperà programmi pubblicitari e si espanderà a livello internazionale. Per fare un raffronto, Groupon – quotata in Borsa- vale 4.13 miliardi di dollari, mentre Yelp 3.95 miliardi di dollari.
Fuori dalla cinquina, ma da non perdere di vista, ci sono: Cloudera, che ha appena acquisito lo specialista di crittografia dati Gazzang; Palantir, nel mercato dei big data; il rivale cinese di Amazon, Jingdong; la società tedesca di e-commerce (scarpe, vestiti ed accessori) Zalando, valutata 4,9 miliardi di dollari; è SpaceX di Elon Musk, valore stimato: 4,8 miliardi di dollari.

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